No vabbè, par d’essere ai’ circotogni! Il carlo enricobottini calenda fa un accordo con l’ameba e il giorno dopo se lo rimangia e va col testadirenzi che aveva sfanculato la settimana scorsa il quale col pd voleva andarci lui ma ora non lo sa più e forse vuole andare con brunetta ma conoscendoli ci sta che ci ripensino perché fanno gola quei seggi che al mercato mio padre comprò.
Un altro campione di coerenza, tal paragone, quello che passa dalla lega ai 5S ai testedinovax, ai noeuro, ai no formaggiosullacarbonara, a alternativa (chi?), poi si accorge che non ha le firme (bastava leggesse le regole elettorali) e allora se la prende con gli altri e se le fa cercare da quelli di punodɐsɐɔ.
L’ameba, pur di spaccare il fronte progressista che era l’unico argine ai fasci, rompe coi Cinquestelle (troppo di sinistra), raccatta enricobottini, raccatta l’apemaio maiconbibbiano, raccatta i forzitalioti, raccatta le bonine, raccatta rimasugli verdastri, raccatta figure di merda ovunque, fa incazzare metà del suo elettorato e ora si trova con tabacci in mano e meno voti di adinolfi. Un genio.
In una trasmissione tv un’esponente del Movimento avanza l’ipotesi (una certezza n.d.r.) che l’apemaio è soci se ne siano andati per sperare in un terzo mandato e non restituire metà stipendio, il conduttore anziche chiedere ai diretti interessati “scusate, ma rinuncerete comunque al terzo mandato e a metà stipendio?” accusa di populismo la Cinquestelle.
Dall’altra parte regalano dentiere, riesumano meno tasse per Totti (letteralmente con la flat-tax), fanno saluti romani e marciano su Roma.
Intanto tutti condannano la sciagurata legge elettorale dimenticandosi che non è che sia piovuta dal cielo ma l’hanno voluta fatta e votata proprio loro.
Al momento l’unico di questa cloaca al quale presterei il motorino è Conte. Ci sto pensando, sempre che da quelle parti selezionino i candidati con un minimo di attenzione in più dell’ultima volta. Ma per convincermi a tornare apposta dalla Sicilia per votare devono essere buoni parecchio.
Antonio F.
/ 10/08/2022Concordo sul contenuto di questo post e sostanzialmente pure su tutti gli altri con lo stesso tema. Ho una minuscola aggiunta: considero abbastanza assurdo che nel 2022 non si riesca ad organizzare una modalità di voto sicura per chi è temporaneamente lontano dalla propria residenza. Detta male: dovrebbe essere sufficiente portare con te in Sicilia il certificato elettorale, in modo da votare in un seggio siciliano; invece no, dovrai tu tornare a casa (e l’atmosfera ringrazia, tra l’altro!).