Aprite un giornalone a caso, e cercate la notizia dell’acquisto della casa d’irrenzi, o meglio ancora la notizia dei 49 milioni di euro (quarantanovemilioni) fatti evaporare dalla lega.
Le avete trovate? No? Che strano, va bene che siamo in estate e da noi la memoria svanisce in fretta, ma è passata meno di una settimana, mica un secolo. Eppure nulla.
Ora provate a immaginare se una casa da una milionata abbondante di euro se la fosse comprata che so, la Raggi, e se la sentenza sulla restituzione del malloppo avesse riguardato i Cinquestelle anziché i leghisti: i tromboni e le grancasse degli zucconi sarebbero ancora lì ad assordarci che in confronto i mortaretti a Fuorigrotta a capodanno mentre decolla uno Shuttle sarebbero la musichina di sottofondo della sala d’aspetto di un ospedale.
Insomma, è evidente come il sole chi, tra i Gialli e i verdi, siano i sassolini nell’ingranaggio del sistema. Tant’è che mentre il salvini verdefelpato continua con le sue manovre diversive sbraitando a casaccio su navi e migranti, il sistema fa ostruzione su vitalizi e pensioni d’oro, il Decreto Dignità viene edulcorato delle norme meno gradite ai capi, fornero e giobàct ancora vivi e vegeti, redditi di cittadinanza forse più avanti, leggi anticorruzione non pervenute.
Di Maio, ascolta: lo sappiamo tutti che ti sei fidanzato con salvini solo per colpa di quel coglione d’irrenzi, lo sappiamo tutti che l’Italia è un paese fascista nell’animo e che dare un dito a questa destra significa farsi divorare mano braccio e tutto il resto, e ormai dopo qualche mese lo sai anche te. Quindi Luigi, da’ retta a un bischero: manda a fare in culo salvini, che se ne torni pure da dove non se n’è mai andato, cioè a fare il lacché del mafioso e dei suoi burattinai. Vinceranno a mani basse le prossime elezioni? Sappiamo tutti anche questo, ma a questo punto chissenefrega, torna a fare una dura opposizione, magari con quel che resta del pd se mai riusciranno a liberarsi del popcornista del consiglio, ma tu liberati da quella zavorra fascistoide, e fallo presto. Ne va della tua dignità, di quella del Movimento, e se permetti anche della nostra.